Forme e colori: Antonio Finelli alla Galleria Medina di Roma

Il pittore romano, noto per le sue rappresentazioni della città eterna avvolte da una luce preziosa e rarefatta, espone i suoi ultimi lavori a cui ha però aggiunto anche opere più sperimentali, che giocano sull’associazione cromatica e geometrica di forme e colori. Potrebbe sembrare una drastica metamorfosi, da una pittura essenzialmente figurativa a tentativi più audaci di sperimentazione con forme astratte e colori. L’artista spiega però che, in realtà, si tratta di una lenta evoluzione stilistica partita dal periodo in cui, grazie alle lunghe frequentazioni del Museo Berggruen a Berlino, ha riscoperto e amato Paul Klee. La raccolta di acquarelli del pittore tedesco occupava l’intero ultimo piano del museo e “affacciarsi al bookshop, sempre ben fornito di edizioni interessanti e poi salire da Klee, nelle sue stanze quiete ed accoglienti era un piacere quasi quotidiano”.

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Nello stesso periodo, Finelli ebbe l’occasione di compiere una serie di viaggi in Marocco, dove approdò in un piccolo villaggio nel sud che si affacciava sulla costa atlantica. Questa esperienza gli offrì l’opportunità di dipingere en plein air e ritrarre un marabutto, una struttura formata da un cubo sormontato da una cupola, e le poche case sparse sulla collina che guardava l’oceano. L’artista spiega che quelle davanti ai suoi occhi erano “costruzioni semplici ed elementari ma le cui forme, stagliandosi nella luce azzurrina del luogo, mi rammentavano alcuni acquerelli di Klee che, fra l’altro, aveva anche soggiornato in Tunisia”. Grazie a queste esperienze, si sviluppa una specie di sovrapposizione non solo di immagini ma anche di strutture e colori, e la piccola baia marocchina arriva a configurarsi come un acquerello scomposto di Klee.

Quindi, anche se per Antonio Finelli la pittura figurativa rimane lo strumento più consono per comporre un diario di viaggio, “dall’altro lato, nasceva prepotente l’esigenza di lavorare anche sulle forme e le strutture che costituivano i fondamenti stessi della realtà osservata”. La mostra si sviluppa su due sale. Nella prima sono accolte le opere figurative, che hanno fatto conoscere Antonio Finelli a Roma, con i suoi scorci di quartieri popolari, di incroci silenziosi o di chiese ammutolite nel silenzio che le avvolge, mentre la seconda ospita i dipinti astratti.

Galliano Maria Speri

#scomposizione_sette olio su tavola 20×60

 

Antonio Finelli
Forme e colori
30 settembre-6 ottobre 2022
Galleria Medina
Via Angelo Poliziano 32,34,36
Roma